Milano, per la mostra a Palazzo Reale ci vogliono occhiali speciali

Decodificare, scomporre, isolare gli elementi per poi ricomporli in una re-interpretazione o meglio in una ri-narrazione. È quello che hanno fatto gli artisti delle quattro installazioni di “De Coding Alcantara nelle Sale degli Arazzi”, in esposizione fino a domenica 12 maggio

Promossa dal Comune di Milano e curata da Domitilla Dardi e Angela Rui, la mostra parte, appunto, dagli arazzi con Le Metamorfosi di Ovidio. Due delle installazioni puntano sulla visione modificata. Dimensions of Medea di Sabine Marcels decodifica le immagini bidimensionali degli arazzi e le riadatta sulle facce di cubi, rivestiti in Alcantara, che i visitatori possono vedere in tre dimensioni con occhiali anaglifici (nella foto), creati ad hoc per l’esposizione. The Wardian Case di Space Popular ricostruisce una mini-serra inventata nel 1829 per la spedizione di piante particolari da un paese all’altro. Dentro questa, con gli speciali occhiali per la realtà virtuale, si può vedere un robot-guida che racconta miti e storie del passato.
Luisa Espanet

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