Oculisti, mission impossible oppure possible?

Giovedì prossimo al Congresso Siso di Roma approda un lunch symposium interdisciplinare sulla presbiopia dedicato alla classe medica: una nuova tappa per arrivare al prossimo Forum, in programma il 17 e 18 novembre a Napoli, con le carte giuste

Si potrebbe chiamare “mission impossible” lo sforzo di definire in maniera formale e condivisa tra classe medica, area ottico optometrica, associazioni e industria il percorso ideale del presbite tra lo studio oculistico e il centro ottico (e viceversa)? Nell’omonimo film il viaggio dell’eroe, Tom Cruise, è sì avventuroso, ricco di colpi di scena e a volte sembra portare il protagonista sull’orlo della sconfitta, ma ha quasi sempre un lieto fine. Ed è quello che dobbiamo aspettarci dalla sesta edizione del Forum presbiopia: tagliare il nastro di questo percorso binario, interno ed esterno.

La tappa del 18 aprile al Congresso Siso di Roma, che attende circa tremila oculisti nelle sale dell’Ergife Palace, è come giocare in trasferta in uno stadio-monumento quale il Bernabeu di Madrid. I presupposti per uscire però con il plauso del pubblico di casa ci sono tutti. Il mondo medico ha sete di conoscenza sul tema della presbiopia e delle sue correzioni possibili. I pazienti presbiti sono sempre di più, hanno bisogno contemporaneamente di oftalmologo e ottico ed entrambe queste figure dovrebbero ormai averlo imparato. La tecnologia oftalmica appare sempre più performante nella correzione della presbiopia, per cui anche il tabù di consigliare le progressive è ormai caduto, come cadde quello delle lenti a contatto di fronte alle usa e getta. Quindi siamo arrivati al punto giusto.

La presenza all’evento oftalmologico di Roma degli attori che hanno reso magica l’ultima edizione del Forum presbiopia (nella foto, una delle tavole rotonde interdisciplinari) è il segnale della volontà politica nel perseguire questa “mission”. La conferma dell’industria oftalmica non fa che ribadire come l’attività sinora svolta sia stata apprezzata da chi eroga le soluzioni. La novità delle aziende di contattologia è un ulteriore segnale che la semina del Forum presbiopia ha raggiunto anche chi riteneva di poter essere esentato da tale “mission”. Invece l’evento di Napoli, con le sue ricerche di mercato accurate e illuminanti, ha fatto scoprire attraverso la voce dello stesso portatore che l’oculista consiglia anche le lenti a contatto agli over 40 presbiti, soprattutto se le portavano già in precedenza. In sostanza, la “mission impossible” è diventata “possible” .

Cosa manca, quindi? Il nostro eroe, per portare a termine il proprio lavoro, deve infine guardarsi dentro, nel proprio giardino. I segnali in questo caso sono discordanti. Nell’ottica sembra che si voglia ancora procedere a ranghi separati, che il retail non si sia espresso definitivamente sulla volontà di collaborazione con la classe medica. Certo, anche tutto questo va capito. In un significativo libro degli anni 90, Global-Mente, Martin J. Gannon offre 17 metafore dedicate ad altrettanti paesi del mondo. Per l’autore la Germania è come un’orchestra sinfonica dove il Maestro dirige e tutti i componenti lo seguono per raggiungere l’obiettivo finale. L’Italia metaforicamente è come un’opera lirica, dove i suoi cantanti esternano i propri sentimenti in maniera sparsa e a volte incomprensibile per chi li ascolta se non attraverso la lettura del libretto. Ecco la vera “mission impossible” che abbiamo tutti di fronte: seguire l’esempio della Germania descritta da Gannon.

Nicola Di Lernia

Formazione