Ottobre, il “black month” dell’ottica?

È il mese della salute mentale e della prevenzione dentale. È anche quello rosa contro i tumori al seno. Ma sarebbe pure il periodo dedicato ai controlli visivi

Ogni settore ritiene che il proprio mese sia l’unico per celebrare una campagna di sensibilizzazione. Ma la vista oggi si trova a confrontarsi con storici o nuovi interlocutori. Con la conseguenza che ottobre sia di tutti e di nessuno.

Va detto che il nostro mondo ha fatto poco per renderlo il mese magico della prevenzione visiva. Non essendo mai esistito un accordo tra medico oculista e ottico optometrista nel gestire insieme un’informazione che stimolasse il grande pubblico a fare quello che non faceva per tutto l’anno - a questo serve il periodo della sensibilizzazione - il mese della vista rischia di trasformarsi nel “black month” dell’ottica: un’occasione persa, a eccezione di qualche iniziativa scontista puramente commerciale, camuffata con il tema della prevenzione.

Neppure l’aiuto dei social, un media straordinariamente creativo e allo stesso tempo economico e avvicinabile, ha convinto attori istituzionali a fare di ottobre un grande messaggio universale in grado di inglobare la voce di tutte le figure professionali verso un pubblico sempre più disattento alla vista.

All’ultimo Forum presbiopia ho coniato una frase simbolo della prevenzione per il presbite, mutuandola dal regista e attore Nanni Moretti. Quest’ultimo, a proposito dell’importanza delle parole, sentenziava in Palombella rossa che “chi parla male, pensa male e vive male”. Ho quindi adattato questo suo gioco di parole alla figura del presbite: chi vede male, vive male e piuttosto a lungo.

Nel nostro paese un grande numero di presbiti vive per oltre quarant’anni con il suo problema senza la sicurezza di essere ben controllato e corretto. In particolare, la fascia di età tra i 40 e i 50 anni, i neopresbiti, esercitano l’arte dell’automedicazione a tutto vantaggio di milioni di premontati usati per almeno un quinquennio: ciò li porta alla prima dotazione di lenti progressive ormai alla soglia del mezzo secolo di vita, con conseguenze non solo legate alle addizioni alte, ma anche a sintomi nascosti a lungo, quali, ad esempio, emicranie, occhi rossi e stanchi, scarsa produttività al lavoro.

Forse si è fatta più prevenzione sulla vista con le due giornate dell’evento congressuale di Napoli che in tutto ottobre in quasi diecimila vetrine. Il Forum sta tracciando un percorso a due vie sul tema: quello interno, riservato all’iter ideale del presbite tra studio oculistico e centro ottico, e quello esterno, che andrà inevitabilmente a toccare le corde del grande pubblico sulla sensibilizzazione al fatto che, appunto, chi vede male vive male e piuttosto a lungo.

In quale mese, allora, lanciare una pubblicità progresso per il settore, come l’ho definita sempre al Forum 2023, sulla scia di quella istituzionale contro il fumo passivo del 1975, ancora impressa nella mente degli italiani? Tutti tranne ottobre. Quello è purtroppo il “black month” dell’ottica.

Nicola Di Lernia

Professione