Pieve di Cadore: in mostra anche gli occhiali di fuochisti e macchinisti

Dal 2 dicembre nuovi pezzi della collezione Vascellari, i cinder goggles con cui chi lavorava sulle locomotive a vapore sfidava scintille e fumo, arricchiscono la mostra “Non siamo eterni” ospitata dal Museo dell’Occhiale sino al prossimo 17 gennaio, tra storia dell’occhialeria e cultura ferroviaria tirolese

Fino al 17 gennaio le sale del Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore accolgono il pubblico per gli ultimi due mesi della mostra “Non siamo eterni. Dalla nascita alla rinascita degli occhiali storici” organizzata da Certottica Group all’interno del progetto Opti-Rail, che si è arricchita di un nuovo tassello all’interno del percorso espositivo: a impreziosire l’allestimento è infatti una selezione di rari occhiali protettivi ottocenteschi, provenienti dalla collezione privata di Roberto Vascellari.

I visitatori possono così esplorare un percorso ancora più ricco: accanto ai contenuti che raccontano le materie prime, acetato e nitrato di cellulosa, i problemi del degrado nel tempo di questi materiali e le delicate tecniche di restauro, fanno la loro comparsa i robusti lunettes chemins de fer, noti anche come cinder goggles. Datati tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, questi occhiali da lavoro testimoniano una sfida diversa ma complementare nella storia dell’occhialeria: progettare strumenti capaci di resistere alle condizioni d’uso più estreme. «Indispensabili per fuochisti e macchinisti delle locomotive a vapore, erano dotati di reti laterali metalliche, montature rinforzate e lenti spesse, progettate per proteggere gli occhi dei passeggeri da scintille, fuliggine e ceneri incandescenti nelle cabine dei convogli - spiega una nota degli organizzatori - Oggetti funzionali, certo, ma oggi considerati autentiche icone del design proto-industriale. Ricercatissimi dai collezionisti, evocativi nell’immaginario steampunk e curiosamente adottati all’epoca anche dai passeggeri di terza classe, che viaggiavano su carrozze aperte e spesso esposti alle intemperie».

L’inserimento di questi nuovi esemplari rappresenta una delle fasi conclusive del progetto Opti-Rail, che vuole focalizzare l’attenzione su due specifici manufatti storici dell’area del Dolomiti Live, tra l'Alto Bellunese e l'Osttirol austriaco, ovvero gli occhiali del Distretto dell’Occhiale e le locomotive della Stazione ferroviaria di Lienz, che hanno necessità di manutenzione e restauro in modo da essere maggiormente valorizzati e apprezzati dalle comunità e dai turisti (nella foto, una teca della mostra).

A cura della redazione

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