Un viaggio nella vita e nella conservazione degli occhiali d'epoca realizzati in nitrato e acetato di cellulosa, tra scienza, storia e passione, dove la conservazione diventa una vera e propria rinascita: grazie a Certottica Group, prende vita la mostra “Non siamo eterni. Dalla nascita alla rinascita degli occhiali storici” (nelle foto, alcuni esemplari) , che si terrà presso il Museo dell'Occhiale di Pieve di Cadore, in provincia di Belluno, sino al 17 gennaio 2026.
L’esposizione è parte integrante del progetto Opti-Rail, guidato proprio dal gruppo di Longarone in collaborazione con la società che gestisce il Museo della Ferrovia di Lienz: l’iniziativa si impegna a preservare e valorizzare due emblemi dell'area del Dolomiti Live (che comprende i 99 comuni dei territori dell’Osttirol, dell’Alto Bellunese e della Val Pusteria, ndr), ossia gli occhiali storici del distretto bellunese e la locomotiva diesel d’epoca 2043.49.
L'inaugurazione della mostra è prevista per sabato 2 agosto alla presenza di Alice Hansen, funzionaria del ministero della Cultura e restauratrice presso la ditta Artes, che sta curando le fasi di restauro degli occhiali in plastica all'interno del progetto stesso. «Il percorso si apre con un approfondimento sui materiali utilizzati per gli occhiali storici, come il nitrato e l'acetato di cellulosa, esplorando i complessi processi di degrado cui sono soggetti, proseguendo con l'arte del restauro attraverso le delicate fasi dalla catalogazione e della pulitura fino al consolidamento dell’occhiale», si legge in una nota di Certottica Group.
«Siamo onorati nel guidare Opti-Rail, un'iniziativa di ricerca che rispecchia il nostro interesse di preservare e conservare pezzi unici iconici di una storia di successo, quale è quella del meta-distretto italiano nell’eyewear, affinché le generazioni future possano godere di questi simboli tangibili del nostro passato - commenta Corrado Facco, amministratore delegato del gruppo di Longarone, nel comunicato - Con il progetto abbiamo attivato una cooperazione transfrontaliera che, da un lato, preserva un patrimonio culturale e, dall’altro, mette in campo le migliori competenze anche a livello sperimentale per valorizzare l’heritage di un’intera industry del bello e ben fatto in Italia».
A cura della redazione