Spiezia, l’ottico degli artisti e del Papa

Il libro di Luisa Redaelli sul famoso professionista di Roma che “ha visto la storia” è una biografia dal sapore di un cappuccino caldo la mattina presto: ci aiuta ad affrontare la giornata con una visione della vita più ampia. Quella degli altri

La storia di Alessandro Spiezia non è di quelle comuni. Nasce e vive a Roma, dal 10 marzo 1967 fa l’ottico in 8 metri quadrati in via del Babuino (nella foto, tratta dalla pagina Facebook dell'insegna) a pochi passi dalla Chiesa degli Artisti, in cui si celebrano i funerali dei grandi del cinema e della tv, e a pochi minuti da San Pietro. La dependance di Ottica Spiezia è il Bar Canova, elegante e scenografico con i suoi tavolini su piazza del Popolo. Quando sono a Roma, e posso concedermi una passeggiata da visitatore, non perdo l’occasione di andare qui a bere un caffè e osservare quel “negozietto” e ciò che lo circonda. Ha ragione Alessandro. In quell’angolo della Capitale ci passa il mondo. Artisti in particolare, catturati allora dal giovanissimo Spiezia che iniziò a lavorare gratis dal più grande ottico della città in via del Corso. Poi diventò un giovane imprenditore “incastonato” in uno scorcio di paradiso, disegnato dal Bernini.

Quando entro da Spiezia provo a farmi più piccolo per rispetto del luogo e dello spazio. Mi guardo sempre attorno e cerco “la porta magica”, perché mi sembra incredibile che tutto si possa celebrare in 8 mq. Ma è probabilmente questo il segreto di Spiezia, che dura dal 1967. Come in un film, nel suo libro Alessandro ripercorre una vita di passioni e felici incontri. Parlando di passaparola nel nostro mondo, forse sarebbe il caso di chiedergli di “quel tardo pomeriggio di una giornata estiva” quando entrò Marcello Mastroianni. Il celebre attore gli disse che Federico Fellini gli aveva consigliato di andare da lui a fare gli occhiali. Il grande regista fu probabilmente per Spiezia la cartina di tornasole della sua vita: era lì perché l’ottico romano aveva fatto felice con un nuovo occhiale una sua collaboratrice (altro passaparola) e quando Alessandro vide che il Maestro indossava la sua vecchia montatura “in punta di testa”, ovvero che gli scivolava sul naso, decise di farne per lui una su misura, inventando un occhiale che sarebbe diventato per Fellini la cornice del suo volto. Erano gli anni 70, i dispositivi su misura erano destinati soltanto ai geni del cinema, oggi sono invece disponibili per le persone qualunque.

L’ottica italiana trova sempre difficile celebrare l’unicità e l’esperienza. Penso ad Alberto Isolani che ha cambiato l’ottica da una città “laterale” come Genova: i suoi “esperimenti” e intuizioni ci hanno aiutato a diventare grandi, ma pochi di noi sono riusciti a riconoscerglielo. Il libro di Luisa Redaelli su Alessandro Spiezia, L'ottico che ha visto la storia, ci dà una mano a ricordarci quanto importante e bello sia il nostro campo e che il valore di un professionista della visione può essere riconosciuto anche attraverso una visita fuori dal comune in via del Babuino: quella del Papa per l’appunto. Il 3 settembre 2015 va in onda il più grande spot che l’ottica possa meritarsi: la visita di Bergoglio nel negozio di Spiezia e la sua affermazione che “gli occhiali si vanno a fare dagli ottici”.

Caro Alessandro, grazie per il calore con cui accogli le mie visite improvvisate, grazie per l’eleganza che mi ricorda quella di mio padre quando teneva sottobraccio mia madre passeggiando in piazza San Marco. Grazie per questo libro e per quello che insegnerai a tanti giovani, se lo leggeranno, sull’arte dell’ottico. Se dovessi paragonarti a uno dei tuoi numerosi clienti famosi lo farei con l’ultimo Mastroianni, quello della scena finale di Sostiene Pereira. Marcello è ripreso in primo piano felice mentre una voce fuori campo recita: aveva la sensazione che la sua età non gli pesasse più, come se fosse tornato un ragazzo, agile, svelto, con una gran voglia di vivere. Non dimentichiamoci mai da dove veniamo, ma soprattutto dove abbiamo sempre creduto di voler andare.

Nicola Di Lernia

Professione