Oculisti, un servizio di pronto intervento per le segnalazioni degli ottici

Lo ha suggerito Teresio Avitabile, presidente della Società Italiana di Scienze Oftalmologiche, il 24 novembre scorso in occasione del confronto con Andrea Afragoli, presidente di Federottica, all’interno del Forum Presbiopia 2025

«Siamo due figure complementari perché facciamo cose diverse, siamo compagni di viaggio e il front office per le persone molte volte è l’ottico, che però non è medico e deve specificare alla persona davanti a lui che non si sta sottoponendo a una visita oculistica e che se ha una patologia, l'ottico non può saperlo - ha detto Teresio Avitabile - Tuttavia la questione della refrazione è un problema da superare: tra poco saremo a cento anni dal Regio Decreto, in vigore dal 1928, mentre il mondo e la tecnologia cambiano di anno in anno, quindi dobbiamo adeguarci». Tenendo conto che l’obiettivo rimane il benessere del paziente-cliente: il fattore tempo è quindi fondamentale per prevenire malattie oculari subdole e silenti, di cui tutti devono avere coscienza e assumersi ognuno le proprie responsabilità. «Più di un vostro collega mi ha chiesto un elenco degli oculisti disponibili a fare il pronto intervento - ha affermato il presidente di Siso - Spesso infatti gli ottici non sanno come comportarsi di fronte a un cliente con un problema verosimilmente di natura medica: se per una visita oculistica privata ci vogliono due o tre mesi, con il servizio pubblico la situazione è addirittura peggiore, per cui dobbiamo diffondere i nominativi di oftalmologi che, per provincia, si rendano disponibili a visite urgenti. Bisogna infatti essere integrati e lo stiamo facendo con la partecipazione ai rispettivi eventi: l’ultima occasione prima del Forum è stata la significativa presenza del mondo ottico optometrico al Congresso Aimo-Siso di inizio novembre a Roma, a dimostrazione del fatto che gli oculisti devono essere informati di tutte le novità oggi presenti, ad esempio quelle tecnologiche».

Andrea Afragoli si è detto più che soddisfatto, a nome della categoria che rappresenta, di questo dialogo pluriennale. «Tra le tante specialità mediche sono poche quelle che hanno la possibilità di avere una componente tecnica come front office, per cui l’oculista ha una “vetrina” che potenzialmente potrebbe sfruttare, se ben sviluppata e strutturata, per dare un servizio di utilità al pubblico - ha ricordato il presidente di Federottica - Quindi se tutti crediamo a questo tipo di percorso, gli oftalmologi potranno ricevere più pazienti con problematiche di loro competenza e noi ottici optometristi potremo sviluppare quel rapporto di fiducia che ci permetterà in futuro di dialogare in maniera più costruttiva».

L’incontro tra Avitabile e Afragoli, moderato da Nicola Di Lernia, non è stato l’unico momento di confronto interdisciplinare al Forum 2025. Oltre a una serie di talk su tematiche di interesse comune, come la protezione oculare dalla luce, l’occhio secco e la visione con i dispositivi digitali o le potenzialità delle lenti a supporto accomodativo, solo per citarne alcuni, il 23 novembre si è tenuto “1928-2028: spunti per un nuovo decreto a 100 anni dalla legge”.

Francesco Bandello, direttore di Oculistica all’Ospedale San Raffaele di Milano e presidente dell’Associazione Pazienti Malattie Oculari, insieme allo stesso Afragoli e a Massimo Barberis, presidente di Anfao Gruppo Lenti, Giuseppe Basile, presidente di Optocoop Italia-Oxo, Andrea Cappellini di Vision Group Academy e Maurizio Vanni di GreenVision Academy (nella foto sopra), hanno preso atto dell’evoluzione avuta dalla filiera della vista e della visione e dallo stile di vita delle persone in quasi un secolo: da qui la necessità di valutare come adeguare anche la normativa che regolamenta l’attività ottico optometrica nel nostro paese (nella foto principale, da sinistra, Teresio Avitabile e Andrea Afragoli).

Angelo Magri

Professione