Gorbaciov: la perestroika vista attraverso un paio di lenti

L’ultimo leader dell'Unione Sovietica, Nobel per la pace nel 1990, è morto il 30 agosto a 91 anni: protagonista della scena politica mondiale tra la metà degli anni 80 e l’inizio del decennio successivo, in tutte le occasioni che hanno cambiato la storia della Guerra Fredda e dell’Europa indossava un occhiale in metallo

Da più di vent’anni era sparito dalla scena non solo politica, più o meno dalla morte dell’affascinante e dolce Raissa, sua moglie, eppure la scomparsa di Mikhail Gorbaciov (nella foto, tratta da agi.it) ha colpito molti. Quasi fosse un evento inaspettato. Stimato, ma altrettanto criticato, era stato accusato da molti di aver “seppellito” il comunismo. Anche se con la sua “interpretazione” di comunismo era riuscito a fare dell’Unione Sovietica una potenza europea, aperta al dialogo con i paesi del mondo. Grazie a una lungimirante visione politica e all’empatia rivelata da quel sorriso enfatizzato dagli occhiali a goccia in metallo che indossava sempre negli anni 80. Soprattutto aveva saputo creare un clima di distensione che non avrebbe mai portato la Russia a far diventare un brillante, ma troppo disinvolto ex Kgb, un seguitissimo e osannato leader.

Luisa Espanet

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