Al progetto, che ha visto la partecipazione tecnica di Visionix, hanno collaborato in modo attivo Ottica Servadio e il Centro Deoculis di Pescara, due realtà di riferimento sul territorio, già attive con iniziative simili, che hanno messo a disposizione competenze professionali e supporto diretto durante le fasi valutative.
Lo screening (nella foto sotto), articolato in tre momenti chiave, è stato condotto seguendo un protocollo che ha previsto una raccolta anamnestica strutturata, una valutazione optometrica completa e un’analisi ortottica con particolare attenzione alle abilità binoculari. «L’obiettivo non si limitava alla misurazione dell’acuità visiva, ma è stata inclusa una valutazione funzionale della visione in relazione alle richieste dello sport, con particolare attenzione alla convergenza, alla coordinazione oculomotoria e ai possibili segni precoci di stress visivo - si legge in un comunicato di Safilens - Dai dati raccolti è emerso che oltre la metà dei giovani partecipanti (53%) necessita di un approfondimento oculistico; un quarto dei ragazzi non effettuava una visita da oltre cinque anni; il 15% riferisce affaticamento visivo ricorrente; il 12% presenta forie lievi o moderate; e il 22% mostra limitazioni della convergenza. Il visus naturale medio si è attestato a 8,6/10, con alcuni casi di sospetta ambliopia. Solo l’8% degli atleti utilizza lenti a contatto nonostante la presenza di difetti refrattivi che potrebbero beneficiare dell’applicazione durante l’attività sportiva».
Secondo i promotori dell’iniziativa, questi dati confermano l’urgenza di promuovere controlli visivi regolari, soprattutto in età evolutiva, per prevenire ritardi diagnostici e condizioni in grado di influire sulla performance sportiva e sul benessere generale dei ragazzi. «Una componente particolarmente innovativa del progetto è stata la prova applicativa delle lenti a contatto svolta sotto la supervisione di professionisti della visione: circa l’8% dei partecipanti ha indossato lac per la prima volta, registrando un miglioramento immediato della qualità visiva durante l’attività sportiva – aggiunge la nota - Safilens ha guidato un modello operativo basato su collaborazione e responsabilità condivisa: lo screening “Squali in Vista” (nella foto principale, la locandina) si è perciò trasformato in un intervento qualificato, capace di integrare prevenzione, educazione e innovazione tecnologica».
L’iniziativa si inserisce nel più ampio percorso portato avanti da Safilens per diffondere una cultura della prevenzione visiva, promuovere programmi continuativi dedicati a bambini e adolescenti, valorizzare il ruolo degli ottici optometristi come presidio tecnico professionale e creare ecosistemi collaborativi con aziende e centri ottici di eccellenza, con particolare attenzione allo sport. «Un impegno che include anche la promozione di scelte consapevoli legate a soluzioni visive tecnologicamente avanzate - precisa il comunicato - Lo screening del Pescara Rugby rappresenta un esempio concreto del modello replicabile promosso da Safilens, grazie alla qualità del protocollo, al coinvolgimento professionale e all’impatto positivo sul territorio».
A cura della redazione