Anteprima Progressive Business Forum 2020: l’estate porterà consiglio

Quanto ha inciso il lockdown? Come sta proseguendo la ripresa delle attività? A quando la luce in fondo al tunnel? Cosa riserva il futuro al settore dell’ottica? A queste domande ha cercato di rispondere l’evento organizzato ieri in diretta da b2eyes per anticipare i temi oggetto dell’edizione 2020 del meeting, live il 21 e 22 settembre dalla piattaforma digitale creata ad hoc, che fornirà gli strumenti necessari per affrontare il nuovo cambiamento

Bisogna essere ottimisti con la dovuta cautela. Perché, se al momento non si può ancora abbassare la mascherina, non si può abbassare neppure la guardia, come ha sottolineato l’oftalmologo Stanislao Rizzo, intervistato da Michela Vuga. Questo non vale soltanto per la salute e la sicurezza individuali, ma anche per la filiera della vista e della visione. Che niente sarà più come prima ormai è scontato, lo stiamo vivendo sulla nostra pelle da mesi, ed è quello che è fortemente emerso durante le quasi tre ore live dell’Anteprima al Progressive Business Forum, in cui sono succeduti sul palco del Virtual Congress Center di b2eyes esponenti di spicco dell’industria, del retail e dell’associazionismo di categoria, che hanno cercato di esaminare la situazione in corso per poi rinviare a settembre un’analisi più concreta.

Per determinare quando gli effetti della pandemia saranno davvero superati - dati epidemiologici permettendo - dai professionisti della visione l’appuntamento è, infatti, fissato a dopo l’estate. Un tempo necessario, secondo i presenti, per rivedere le strategie a lungo termine. Alcune informazioni verranno fornite proprio dal Forum 2020 con la ricerca che Toluna sta elaborando in questi mesi e che monitora, in due diverse fasi, ora a giugno e poi a settembre, il sentiment degli italiani, per ricavarne un trend. «Attualmente desideriamo “coccolarci”, fare qualcosa che durante il lockdown non era consentito, come ad esempio viaggiare - ha spiegato Marco Barilli, manager di Toluna - Con la nostra indagine valuteremo come potrebbe inserirsi in questo quadro l’acquisto di un occhiale progressivo in termini di benessere visivo. Inoltre analizzeremo i motivi per cui alcuni consumatori, in target con le lenti progressive, abbiano deciso di non sceglierle e optato per un altro tipo di correzione: elementi che potrebbero supportare il mercato a crescere anche in questo segmento».

E l’ottico cosa ha imparato dalla pandemia e come potrà beneficiare di questa terribile esperienza? Il lockdown gli ha insegnato sicuramente ad affrontare in maniera diversa il lavoro, con modalità d’avanguardia, tra cui il digitale e l’integrazione fra online e offline, facendo maggiore attenzione ai nuovi scenari e target ai quali potrà puntare nei prossimi mesi, come quello degli smartworker, che si rendono conto della necessità di un ausilio visivo creato ad hoc, e a necessità rivisitate, come quella del secondo occhiale, visto non più come un equipaggiamento di nicchia ma come bisogno reale. «Se riusciremo a fare tesoro di questi mesi, saremo in grado di affrontare un autunno attrezzati - ha sottolineato Paolo Pettazzoni, in veste di presidente di Optovista, rivolgendosi agli ottici italiani - Dobbiamo evitare che il mercato cada nel meccanismo delle facili promozioni per recuperare questi mesi di inattività. Il rapporto che abbiamo costruito durante la pandemia con il consumatore, fatto di servizio e di professionalità, non deve essere scalfito da facili sconti» (nella foto, da sinistra, Nicola Di Lernia e Michela Vuga, conduttori dell'evento, all'interno del Virtual Congress Center di b2eyes).

F.T.

Formazione