Coronavirus in tv: per proteggersi sì agli occhiali e no alle lac?

L’immunologo Francesco Le Foche e il virologo Roberto Burioni, ospiti di due delle trasmissioni di punta della Rai, hanno recentemente offerto suggerimenti su come difendersi dal Covid-19: tra questi, l’uso di montature da sole e da vista come schermo e una grande cautela nei confronti dell’utilizzo delle lenti a contatto, soprattutto a ricambio meno frequente

L’importanza degli occhiali per proteggersi dal coronavirus. A sostenerla è Francesco Le Foche, immunologo del Policlinico Umberto I di Roma, nella puntata del 5 aprile di Domenica In, condotta da Mara Venier. In collegamento da Roma, Le Foche (nella foto, tratta da rai.it) ricorda che fra i primi sintomi della malattia c’è la congiuntivite e dà alcuni suggerimenti su come proteggersi dal virus. «Sento molto parlare di mascherine e mai di occhiali - ha affermato il medico - Il virus può entrare nell’occhio, legarsi a uno dei tre strati del film lacrimale, passare nel canale lacrimale, andare verso l’orofaringe e anche nel bronchiolo terminale: l’occhio va, quindi, protetto». Le Foche sconsiglia, invece, l’uso di lenti a contatto perché «possono captare il virus e trattenerlo per molto tempo - ha precisato l’esperto - Si è parlato poco degli occhiali, ma sono fondamentali per la protezione: noi medici li usiamo sempre prima ancora di entrare nella stanza di pazienti infetti. Al virus sono sì esposti bocca e naso, ma l’occhio ancora di più. Per questo è necessario utilizzare occhiali o da vista o da sole».

Roberto Burioni, nella puntata del 29 marzo di Che tempo che fa, evidenzia il rischio dell’uso delle lenti a contatto in questo periodo. Il virologo, rispondendo alla domanda di un utente riferita dal conduttore Fabio Fazio, sul possibile utilizzo di lac mensili, ricorda che il virus può entrare anche dalla congiuntiva, quindi ripropone le consuete norme igieniche, come «lavarsi le mani prima di mettersi e togliersi le lenti a contatto - ha affermato il medico - La lente a contatto è come una spugna perciò è più difficile tenerla pulita: le più igieniche risultano le giornaliere, ossia le usa e getta, quindi le quindicinali e le mensili devono essere trattate con maggiore attenzione, non solo per il coronavirus, ma sempre».
(red.)

Professione