Morace: oltre il Covid scopriremo un nuovo modo di “essere bene”

Il noto sociologo e docente, ospite del Progressive Business Forum il 21 settembre, anticipa a b2eyes TODAY alcuni passaggi del proprio intervento: quale sarà lo scenario post pandemia, quali le sue conseguenze, ma anche le strategie per le attività imprenditoriali?

Secondo Francesco Morace (nella foto), questo è il tempo dei bilanci, anche se non definitivi. «Il Covid-19 è stato un tragico stress test in cui abbiamo verificato le nostre capacità di reazione e resistenza - rivela al nostro quotidiano - Dovessi scegliere un’unica parola per sintetizzare il cambiamento in atto, direi valore. Il corpo e la sua integrità, la salute individuale e collettiva hanno costituito il valore vitale e la principale preoccupazione di miliardi di persone nel mondo, simultaneamente e ovunque, ai quattro angoli del pianeta». Quali conseguenze socioculturali abbiamo quindi registrato? «I protocolli collaborativi della scienza hanno salvato milioni di persone, la salute pubblica e il welfare si sono concentrati sulla generazione più matura - prosegue Morace - La prossimità, che non è promiscuità, ha risposto al distanziamento fisico, il capitale sociale e l’economia civile hanno indicato il giusto ritmo e la giusta distanza. Infine, il digitale ha dimostrato di poter avvicinare e non isolare le persone».

A detta del sociologo, dunque, nello scenario oltre il Covid si affermeranno nuove priorità e nuovi obiettivi. «Si reagirà alla polverizzazione del tempo e alla congestione degli spazi con una nuova consapevolezza e una possibile alleanza virtuosa tra pubblico e privato, ma anche tra nonni e nipoti e le diverse generazioni - afferma - L’eccessiva densità umana verrà combattuta senza dubbi o eccezioni. Tempo e spazio saranno il nuovo lusso».

«È chiaro che al centro di questa rivoluzione ritroviamo il corpo e l'integrità psicofisica - conclude Morace - Si riparte dalla salute che non è salutismo, dalla ricerca del benessere che non è religione performativa o dieta esasperata, piuttosto un nuovo modo di essere bene, di abitare il nostro corpo in maniera più consapevole».
(red.)

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