Presbiopia, a Mido la prossima tappa del percorso comune ottici-oculisti

Dopo il simposio dedicato all’ultimo Congresso Aimo, che ha visto il coinvolgimento di alcuni dei principali rappresentanti delle due categorie professionali e dell’industria oftalmica, il confronto proseguirà al salone milanese, in programma a inizio febbraio: l’obiettivo è giungere in quell’occasione a un documento congiunto

«Al simposio del 16 novembre scorso siamo partiti da un presupposto che sembra banale, ma alla luce dei fatti non lo è: l’oculista che decide di prescrivere il dispositivo multifocale, deve adeguatamente conoscerne tipologia e caratteristiche - spiega a b2eyes TODAY Andrea Afragoli, presidente di Federottica, tra i partecipanti all’evento svoltosi all’interno della quattordicesima edizione del Congresso Aimo, realizzato in collaborazione con Siso - A Roma abbiamo perciò compiuto un passo in più su questa strada. Inoltre non va trascurato il fatto che per la prima volta, almeno negli ultimi vent’anni, da quanto mi risulta, Federottica e Anfao sono state invitate a intervenire a un appuntamento congressuale oculistico». Il panel dei relatori era costituito da Teresio Avitabile, presidente Siso, Romolo Protti, vice presidente Aimo, gli oftalmologi Francesco Loperfido e Vittorio Picardo, quest’ultimo in veste di moderatore, l’ottico optometrista Daniele Petrini, il neopresidente di Anfao Gruppo Lenti, Massimo Barberis, e lo stesso Afragoli, oltre a Giorgio Parisotto e a Silvano Larcher, in rappresentanza rispettivamente di EssilorLuxottica e di Hoya.

Afragoli è dunque convinto che stiamo assistendo a un movimento in avanti. «Partendo dalla volontà di individuare un percorso comune nella gestione del presbite, a Roma sono emerse dinamiche interessanti e nuove, dopo quanto di buono è stato detto al Forum di Napoli e prima ancora al convegno di Mido 2023, dove si avvertiva una iniziale e comprensibile diffidenza, superata con gli incontri successivi - afferma il numero uno di Federottica - Al simposio del Congresso Aimo è stata affrontata con la classe medica la questione, tra le altre, se nella ricetta standard possa essere opportuno inserire degli elementi in più, utili a scegliere il tipo di occhiale multifocale: indicando, ad esempio, se una persona ha la cataratta o altre problematiche capaci di condizionare, appunto, la tipologia di soluzione visiva».

Afragoli ricorda, infine, che se questo dialogo continuerà a svilupparsi, sarà doveroso coinvolgere Tiopto, per quanto riguarda l’area ottico optometrica. «L’appuntamento che ci siamo dati a Mido 2024 coincide con l’auspicio che in quell’occasione si possano portare proposte operative più concrete, consentendo così un oggettivo slancio in avanti», dice il presidente di Federottica.

Anche per Massimo Barberis, da poco più di un mese alla guida di Anfao Gruppo Lenti, al simposio di Roma si è registrata ancora una volta la volontà di un’apertura dell’area medica. «Si è parlato di innovazione e della necessità di comunicarla, rendendo così edotti tutti gli attori della filiera: questo è il ruolo di interfaccia che deve avere Anfao, come ha ricordato anche l’oftalmologo Francesco Loperfido, con l’obiettivo di sostenere tale innovazione e la relativa informazione al canale oculistico - precisa Barberis al nostro quotidiano - Si è discusso anche del fatto che non tutti gli specialisti sanno che esistono una serie di garanzie, ad esempio quelle per il mancato adattamento: si tratta di un punto fondamentale, poiché tranquillizza il medico. Così l’industria e gli ottici assicurano che il paziente-cliente può uscire dal punto vendita soddisfatto».

L’appuntamento che i tre attori si sono dati a Mido risulta perciò di primaria importanza. «È un ulteriore segnale per essere ottimisti, con la speranza di arrivare in quell’occasione a un documento condiviso», conclude il manager (nella foto, un momento del simposio sulla presbiopia al Congresso Aimo).

A.M.

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