Regione Veneto: il nuovo protocollo per l’occhialeria parla bellunese

Standard di sostenibilità definiti e attuati a Longarone, in quello che è considerato il distretto numero uno al mondo dell’eyewear: per raggiungere tale ambizioso obiettivo la scorsa settimana è stato sottoscritto un documento 2023-2025 con le parti sociali che, a differenza dei precedenti, coinvolge tutti i soggetti datoriali e sindacali del territorio e finanziamenti sia pubblici sia privati

Il patto «intende puntare in alto a partire dalle risorse e dal capitale umani, leva capace di fare la differenza a tutti i livelli». Lo ha detto l’assessora regionale al Lavoro, Elena Donazzan (nella foto), intervenendo a Longarone in occasione del convegno “Scenari e prospettive per l’occhialeria: un’eccellenza del made in Italy”, in cui è stato presentato il protocollo d’intesa tra Regione Veneto e parti sociali di questo settore. All’appuntamento di Longarone hanno partecipato Anfao, Confindustria Belluno Dolomiti, Confartigianato e Appia Cna Belluno, che hanno posto una serie di questioni sul panorama indicato nella relazione di Francesco Morace, esperto di made in Italy.

«Dal 2013, ogni tre anni, la Regione insieme alle parti sociali sottoscrive un accordo per l’occhialeria perché è un settore strategico, perché è aumentata la consapevolezza di lavorare in filiere e per creare un ecosistema territoriale - ha sottolineato l’assessora - Noi ragioniamo considerando non la singola azienda ma l’insieme di imprese nel territorio. È importante ciò che accade tra loro, dentro la filiera e all’interno di un sistema sociale e territoriale che ha il suo perno nella formazione».

Storicamente l’industria dell’eyewear ha a Longarone il proprio ente di formazione e di certificazione, Certottica, da cui poi si diramano le scelte strategiche e la definizione degli standard, compresi quelli indicati nell’Agenda dello sviluppo sostenibile, promossa dall'Onu. «Con l’accordo 2023-2025 puntiamo a un salto di qualità nel modo di governare le risorse umane nell’occhialeria bellunese - ha spiegato ancora Donazzan - Gli accordi del passato, infatti, tra Regione e Anfao, avevano una funzione più delimitata. Con il nuovo protocollo, invece, è stato definito il coinvolgimento di tutti i soggetti datoriali e sindacali del territorio e la finalizzazione dei finanziamenti pubblici e privati».

L’intesa nasce dalla condivisione dell’analisi dei fabbisogni, condotta da una ricerca preliminare degli obiettivi sia delle aziende sia del territorio e degli strumenti, in una sinergia tra pubblico e privato. Le filiere formative, scolastiche, professionali e ITS, in primis del distretto, saranno fortemente sollecitate a potenziare la propria offerta e l’interdipendenza con la domanda delle imprese.

«Si tratta di un modello che, se funziona in questo territorio, sarà declinato anche negli altri contesti produttivi veneti - ha aggiunto l’assessora al Lavoro - È una buona pratica di relazioni industriali che assumono un profilo strategico, territoriale, di forte convergenza tra l’attore pubblico, le parti sociali, le imprese e i lavoratori».

(red.)

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