Servizio resi e surplus produttivo: due spine per Safilo

Quarantatré dipendenti attualmente in carico all’unità logistica di Longarone sono a rischio. Nel frattempo l’azienda sta contrattando con Kering un incremento della produzione sugli occhiali Gucci, per compensare il gap del 15% già evidenziato lo scorso anno, sinora tuttavia senza esiti positivi

Dal gruppo filtra fiducia, in vista del prossimo incontro con le sigle sindacali, in programma il 4 febbraio. Questo grazie, soprattutto, al clima di collaborazione che si respira per quanto riguarda le relazioni industriali. Ma ciò non toglie la preoccupazione sui due principali nodi da affrontare in questo momento, come riportato dai giornali locali nei giorni scorsi. Il Corriere della Alpi, ad esempio, afferma che Angelo Trocchia, amministratore delegato di Safilo Group, nell’incontro del 9 gennaio con i sindacati, cui sono seguite il giorno successivo tre assemblee di fabbrica, avrebbe riferito che un quadro più puntuale si potrà fare tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate, confermando tuttavia alcune decisioni già ipotizzate. «Una di queste riguarda il trasferimento a Padova del "Servizio resi", cioè degli occhiali invenduti, che occupa 43 addetti - si legge sul quotidiano locale - Che fine faranno questi lavoratori? Non si sa quanti potranno essere recuperati nel gruppo (a Padova, anzitutto) e soprattutto se ad alcuni riuscirà l'operazione-riassorbimento nella fabbrica di Longarone (nella foto)».
E poi c’è la questione produttiva. «La trattativa intrapresa nei mesi scorsi con Kering per rallentare la progressiva uscita del gruppo parigino di François-Henri Pinault è sfumata – spiega Il Mattino di Padova - E il rifiuto di una proposta che avrebbe garantito a Safilo circa un milione di pezzi in più da produrre rispetto al programma previsto per l'anno in corso trascina con sé la speranza di un ridimensionamento delle problematiche legate alle ridotte previsioni di produzione per l'anno appena iniziato e alle relative conseguenze occupazionali».
Per contro, nell’incontro di mercoledì scorso l'azienda si sarebbe detta pronta a un piano di investimenti da diverse decine di milioni di euro in ambito web, commerciale e produttivo, ponendo anche l’accento sulle nuove licenze firmate, benché andranno in produzione più avanti e solo quella di Missoni contribuirebbe a saturare la capacità produttiva nazionale.
«In questa fase delicata dell’azienda non accetteremo di trattare eventuali scorpori di esuberi, per cui in vista dell’incontro del 4 febbraio auspichiamo che Safilo abbia un quadro completo della situazione, così da affrontarla in maniera organica», afferma a b2eyes TODAY Denise Casanova, segretaria Filctem Cgil di Belluno.
A.M.

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