Dopo quello di Aimo per l’area medica, il corso di Alta formazione sulla gestione ottica del cheratocono voluto dall’ateneo padovano ha ottenuto anche il patrocinio di Aiche, associazione fondata nel 2005 che persegue finalità di solidarietà nel campo dell'assistenza sociale e socio-sanitaria alle persone con cheratocono. Tale decisione è motivata proprio dagli obiettivi che l’ente non profit si pone. «Aiche da quasi vent'anni si impegna a diffondere informazioni corrette e a promuovere una cultura della consapevolezza sul cheratocono - spiega a b2eyes TODAY il presidente dell’associazione, Rinaldo Lisario (nella foto) - La scelta di patrocinare un percorso universitario di alta formazione nasce dalla convinzione che la conoscenza scientifica e tecnica sia uno strumento indispensabile per migliorare la qualità della vita dei soggetti affetti dalla patologia. Un'iniziativa di questo livello garantisce un approccio rigoroso e basato sull'evidenza e rappresenta per i pazienti la garanzia che i professionisti chiamati a seguirli possano contare su competenze solide e aggiornate».
Nel percorso di cura e gestione del cheratocono il ruolo dell’ottico optometrista viene ritenuto oggi centrale. «Il paziente, oltre al fondamentale inquadramento medico oculistico, ha bisogno di figure in grado di interpretare e gestire con competenza le difficoltà visive che la patologia comporta - prosegue Lisario - Per questo l'ottico optometrista, se costantemente aggiornato e in dialogo continuo con l'oftalmologo, rappresenta un punto di riferimento essenziale: solo attraverso tale collaborazione interdisciplinare il soggetto cheratoconico può ricevere una risposta completa, che tenga insieme sia l'aspetto clinico sia quello funzionale della visione».
L’aggiornamento ha naturalmente un peso determinante in tale ambito. «La formazione continua è un elemento imprescindibile nella gestione del cheratocono, una patologia in cui l'innovazione tecnologica e diagnostica procede a ritmi molto rapidi - conclude Lisario – L’ambito accademico ha un valore aggiunto perché fornisce un quadro di conoscenze sistematico e strutturato e consente ai futuri professionisti di confrontarsi con le più recenti evidenze scientifiche. Inoltre, una solida preparazione accademica favorisce un linguaggio comune tra le diverse figure coinvolte, del mondo medico e di quello optometrico, rendendo più efficace la comunicazione e più forte quella sinergia che riteniamo indispensabile per il bene dei pazienti».
A cura della redazione