Aloeo e Federottica: l'obiettivo è un percorso di equivalenza professionale

In merito ai lavori dell’evento che si è svolto il 9 e 10 giugno alla Bicocca di Milano, le due associazioni precisano che tutti gli ottici e gli optometristi italiani sono coinvolti nell’iter di aggiornamento delle loro figure professionali

«Così come la prima giornata del congresso Aloeo 2019 aveva avuto nella tavola rotonda dedicata a “Passato, presente e futuro della professione” il suo elemento cardine, la seconda e ultima è stata caratterizzata dalla presentazione del Registro in Optometria e Ottica e del Tavolo Interassociativo Tiopto. Questi due eventi, apparentemente slegati l’uno dall’altro, hanno al contrario rappresentato un unicum in grado di indirizzare gli sguardi di tutti i presenti verso il più probabile e auspicabile futuro professionale per la categoria – spiegano a b2eyes TODAY Simone Santacatterina e Andrea Afragoli (nelle foto, da sinistra) rispettivamente presidente di Aloeo e di Federottica - Così come si cerca di dare corpo a un formale riconoscimento delle competenze derivanti dal corso di laurea in Ottica e Optometria per i laureati L30, infatti, contemporaneamente si vuole tracciare un serio e meritorio percorso di equivalenza per quei colleghi che, per ragioni squisitamente anagrafiche, hanno svolto un iter di formazione in ottica prima e in optometria poi di natura non universitaria. In questa estenuante attesa, resta nostra ferma convinzione che il legislatore possa concedere il maggior credito in relazione agli anni svolti come professione integrandoli con crediti derivanti dal percorso formativo».
I due presidenti ricordano, del resto, che contenitore ideale «di tutti i nominativi di ottici od ottici e optometristi, laureati e non, è il Registro proposto da Tiopto, che sarà punto di riferimento per le associazioni in esso rappresentate nella futura e auspicabile comunicazione dei nominativi di quei colleghi che, in base a criteri stabiliti da esistenti leggi, potranno accedere secondo criteri di equivalenza alle competenze maturate dai laureati L30», affermano Santacatterina e Afragoli.
(red.)

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