Anfao: la crisi energetica mette a rischio le Pmi

In linea con le preoccupazioni espresse da Confindustria Moda di cui fa parte e dai principali organismi di rappresentanza imprenditoriale, anche l’associazione delle aziende di occhialeria lancia l’allarme e chiede alla politica aiuti concreti. «Anche per un settore non particolarmente energivoro come il nostro, in cui i costi per l’energia si sono sempre attestati mediamente nei limiti del 5% del totale, gli attuali livelli dei prezzi stanno diventando di difficile gestione», sottolinea una nota

Anfao ricorda che l’industria italiana dell’eyewear, quasi 850 aziende per 18 mila addetti, grazie alla sua forte propensione internazionale, è stata tra i settori che meglio hanno saputo reagire nel 2021, riportando i suoi valori ai livelli pre-Covid: l’aumento delle bollette e dei costi di gestione a livelli non più sostenibili, senza nuove e ulteriori misure di contrasto e sostegno, potrebbe mettere seriamente a rischio la prosecuzione dell’attività di tantissime realtà del settore nei prossimi mesi, soprattutto le piccole e medie imprese, meno strutturate e meno preparate ad assorbire nuovi rincari di materie prime, trasporti, logistica e imballaggi, solo per citare le voci più rilevanti.

«È chiaro come a medio-lungo termine servano interventi strutturali mirati a una maggiore autosufficienza energetica dell’Italia e dell’Europa e una revisione del meccanismo di definizione del prezzo del gas - commenta nel comunicato il presidente di Anfao, Giovanni Vitaloni (nella foto) - Tuttavia, nel brevissimo sono imprescindibili misure di sostegno contingenti che aiutino concretamente le imprese e le famiglie a far fronte a questa situazione. Il nostro appello alle istituzioni e al Governo è quello di un intervento immediato perché ogni ritardo potrebbe mettere a repentaglio posti di lavoro e addirittura la prosecuzione dell’attività di diverse nostre Pmi».

(red.)

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