Fonda: un ciclo sulla competenza relazionale con l’ipovedente

Sono aperte le iscrizioni per il prossimo anno dell’Academia, il programma formativo dell’azienda specializzata in dispositivi per la vista fragile che prenderà il via a ottobre, rivolto a ottici e optometristi

Il percorso 2021-22 di Academia Fonda sarà incentrato in particolare sulla competenza relazionale con la persona con vista fragile: a partire dal prossimo ottobre i vari moduli verranno dedicati sia a chi inizia sia agli ambassador del benessere visivo che a giugno avranno terminato il proprio ciclo formativo, ma che vorranno approfondire ulteriormente il tema. Quest’ultima parte rappresenta, di fatto, l’avvio di un programma di formazione continua che prevede diversi livelli di aggiornamento professionale.

«Saper riconoscere una persona con vista fragile oggi è fondamentale poiché segna il punto di inizio di un percorso fatto di fiducia, ascolto, motivazione e impegno reciproco tra ottico e ipovedente - spiega una nota di Fonda - Così saper condurre una relazione efficace, prevenire o gestire eventuali conflitti, stimolare per effettuare l’intervento correttivo sono temi da cui non si può prescindere e che verranno trattati nella nostra Academia da docenti specializzati durante il prossimo anno». Anche il nuovo ciclo sarà a numero chiuso, una cinquantina di professionisti della visione come in quello attuale, ai quali potranno aggiungersi quelli che rientrano in un livello più avanzato di conoscenza della materia. Il percorso sarà ancora una volta modulare e multidisciplinare, con approfondimenti di carattere tecnico, teorico e pratico, clinico, psicologico, commerciale e con i forum di discussione.

«La maggior parte degli ottici che sta frequentando Academia Fonda ha già compiuto i primi passi per implementare i servizi per chi ha la vista fragile ed è previsto che entro giugno tutti avranno iniziato a operare in questo settore - precisa nel comunicato Michele Jurilli, amministratore delegato dell’azienda genovese - In occasione della chiusura del corso, infatti, i partecipanti dovranno presentare un caso di prova reale degli ausili per la vista fragile». Gli fa eco il responsabile scientifico del progetto, l’oftalmologo Fabio Mazzolani, soddisfatto per «aver avviato, grazie all’Academia, un buon numero di professionisti verso un settore in crescita, che necessita di competenze e di una preparazione specifiche».
(red.)

 

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