Addio a Velati, il padre dell’università per gli ottici optometristi italiani

Il 29 novembre è venuto a mancare il professionista di Gallarate, alla guida della maggiore associazione di categoria dal 2003 al 2013. L’ultima apparizione pubblica lo scorso giugno, in occasione del decennale di VisionOttica Award, che presiedeva dopo la scomparsa dell’amico Jeff Longoni

“Una vita spesa per la professione”. Quanti titoli di questo tipo abbiamo letto, associati a personalità influenti del settore che ci hanno lasciato. Per Giulio Velati (nella foto principale) è però il più calzante in assoluto. Se pensiamo agli ultimi vent’anni del settore, l’ottico varesino, nato a Gallarate il 10 dicembre 1943, titolare dell’omonimo centro ottico di famiglia a Gallarate, in provincia di Varese, quasi 130 anni di attività alle spalle, ne è stato uno dei protagonisti, di quelli che sono riusciti a dare una svolta su più fronti. Sono storia la nascita del corso di laurea in Ottica e Optometria, di cui fu uno dei principali fautori, e le sue battaglie per collocare la professione all’interno del sistema sanitario o contro l’abolizione degli Ecm per gli ottici. Ma è stato protagonista anche di interventi televisivi, all’interno di inchieste in programmi di grande rilievo, come Striscia La Notizia e Le Iene, sempre a difesa della categoria o per fare chiarezza sull’attività dell'ottico optometrista.

Non solo. Velati era particolarmente attivo in Special Olympics, con screening visivi effettuati durante l’evento dedicato a persone con disabilità, mentre dallo scorso anno aveva sostituito Jeff Longoni, amico fraterno venuto a mancare nell’estate del 2022, alla presidenza del VisionOttica Award: in questa veste la sua ultima apparizione pubblica, in collegamento video, a giugno.

«Uno dei più teneri ricordi che ho di Velati risale al luglio del 2006: finale dei Mondiali, Italia-Francia. Siamo in un ristorante del Piacentino, ospiti dell’avvocato Viganò, storico legale di Federottica: Giulio e io non ce la sentiamo di assistere alla lotteria dei rigori e usciamo insieme a camminare lungo la piazza del paese, fino a che non siamo scossi dal boato dell’esultanza di tutti per la vittoria degli azzurri. Ecco, allora io e lui ci siamo sentiti come poche altre volte uniti da un momento di condivisione personale, benché ce ne siano stati molti altri, soprattutto a livello professionale, nel decennio che abbiamo trascorso insieme in associazione - racconta a b2eyes TODAY Andrea Afragoli, attuale presidente di Federottica, che subentrò nell’incarico proprio a Velati nel 2013 - È stata la persona che ha garantito la spinta maggiore perché potesse nascere il corso universitario di Ottica e Optometria, in qualità di presidente dell’Adoo, ma soprattutto per l’entusiasmo e la determinazione che ci ha messo. Il suo sogno era il riconoscimento della professione sanitaria dell’ottico optometrista, che purtroppo non riuscì a coronare: eppure il suo primo quinquennio di presidenza aveva offerto speranze concrete in tal senso, grazie anche al supporto di un gruppo di giovani professionisti che Giulio inserì, plasmò e aiutò a favorirne l’amalgama. Velati ha avuto un ruolo fondamentale per Federottica anche oltre i nostri confini, presso la Ecoo in Europa e con il World Council of Optometry su scala globale».

L’importanza rivestita dal professionista lombardo nella creazione del primo corso di laurea per la categoria e la sua immagine internazionale sono i principali meriti che la maggior parte delle persone che lo ha conosciuto, interpellate dal nostro quotidiano, attribuisce a Velati.

«È stato colui che più di tutti si è battuto per far partire il percorso accademico e che ne ha seguito la stesura: ha dato tanto all’optometria italiana, grazie a una visione lungimirante e proiettata su scala internazionale - commenta Alessandro Borghesi, professore emerito di Fisica presso l’Università di Milano Bicocca - Nell’ultimo scorcio del secolo scorso mi occupavo di spettroscopia ottica a Fisica, prima a Pavia poi a Milano Città Studi, studiavo in particolare la struttura intrinseca della materia: Giulio mi contattò perché voleva elevare il livello di formazione degli ottici italiani. All’inizio ero un po’ scettico, ma nel 1998 era stata aperta la sede di Bicocca, che avrebbe ospitato anche corsi di laurea innovativi, e io diventai preside della Facoltà di Scienze, per sette anni, per proseguire poi con l’insegnamento: era perciò la struttura ideale per un percorso nuovo come quello di Ottica e Optometria, che partì nell’anno accademico 2001-2002. Velati ci coinvolgeva e ci faceva lavorare tantissimo: non si fermava mai, una delle sue frasi preferite, con un fondo d’ironia ma neanche troppo, era “rivolgiamoci al presidente degli Usa, se non ce la facciamo”. È stata un persona fondamentale per il settore, a lui devono molto non solo l’optometria ma tutti gli ottici del nostro paese».

Dopo la scomparsa di Jeff Longoni, nell’agosto 2022, Velati prese le redini del VisionOttica Award, iniziativa fortemente voluto dall’amico, con la quale voleva tramandarne non solo il ricordo, ma anche l’amore per gli studi optometrici. «Giulio è stato un uomo dal grande valore umano, professionale ed etico, che si è sempre speso profondamente per lo sviluppo della categoria degli ottici optometristi - ricorda Marco Procacciante, amministratore delegato di Vision Group - Ho avuto il privilegio di essere suo amico da sempre e l’opportunità di collaborare con lui anche nella recente veste di presidente del VisionOttica Award: grazie a Velati la nostra formazione professionale ha oggi solide basi universitarie e spero che si riuscirà ad arrivare presto al Diploma Europeo da lui tanto auspicato».

Per Rossella Fonte (nella foto sopra, con Velati), che ha guidato l’Adoo di fatto negli stessi anni in cui Velati era a capo di Federottica, Velati ha fatto la storia di una parte importante dell’optometria italiana, «con la punta di diamante dell’università - dice la professionista veneta - In Giulio ho trovato un mentore e un padre putativo. E, soprattutto, un gentiluomo come non ne ho mai conosciuti: gli ho voluto molto bene, quanto lui ne ha voluto a me».

«È stato un po’ il padre di tante persone, grazie a una propensione diplomatica che gli permetteva di essere insieme imprenditore, professionista e molto altro: il tutto al servizio del gruppo, per portare sempre beneficio alla nostra categoria - afferma il figlio Renzo Velati, oggi alla guida del centro ottico di famiglia insieme alla sorella Laura, che ricorda anche la benemerenza cittadina che Giulio Velati avrebbe ricevuto dalle mani del sindaco di Gallarate tra un paio di settimane - Mio nonno ha sviluppato l’ottica, mio papà l’optometria: di lui ricordo soprattutto il modo di comportarsi con le persone e l’onestà e la semplicità con cui amava collaborare con gli altri. Era infatti convinto che, se gli scopi sono quelli condivisi e i più alti, non esistono altri tipi di interesse che possano frapporsi».

A.M.

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