Fadel vola in Canada come ricercatrice clinica

Per ricoprire il nuovo incarico presso il Core, il Center of Ocular Research & Education dell’Università di Waterloo, struttura diretta da Lyndon Jones, la professionista di origine libanese, residente in Italia, si trasferirà a settembre nel paese nordamericano

Daddi Fadel (nella foto) sarà clinical scientist del Core, centro istituito nel 1988 presso la School of Optometry & Vision Science dell'Università di Waterloo, un centinaio di chilometri a ovest di Toronto, che vanta un’importante storia nel campo della ricerca oculare: avrà il compito di strutturare progetti di indagine sulle lenti a contatto specialistiche, soprattutto con la conduzione di studi clinici e di altri programmi di ricerca applicata, dallo sviluppo dei protocolli fino al completamento dei rapporti finali e alla presentazione dei dati. «Sarò di fatto una lead investigator su analisi relative alle mie aree di competenza, come le lenti a contatto specialistiche, e dovrò elaborare anche altri studi», spiega a b2eyes a TODAY Fadel, che si occuperà pure di ampliare la parte inerente all’aggiornamento professionale, estendendo la piattaforma della formazione di Core e partecipando al processo di revisione annuale del centro canadese, in merito alle prestazioni effettuate e agli obiettivi futuri.

Per alcuni decenni Core, in precedenza conosciuto come Center for Contact Lens Research, è stato coinvolto in alcuni dei progressi più significativi in contattologia, tra cui l'evoluzione delle lenti in silicone hydrogel e il loro uso prolungato, lo sviluppo della modalità delle monouso e la comprensione dell’abbandono e dell'insoddisfazione nel porto delle lenti. «Molte delle lac e dei prodotti per l'occhio secco sul mercato sono stati sottoposti a test preliminari presso Core prima della loro approvazione normativa – ricorda ancora Fadel – Per me è un onore essere stata scelta da una struttura internazionale che svolge ricerca a così alto livello: ritengo si tratti di un riconoscimento non solo personale, ma di riflesso per l’intera optometria italiana e per i numerosi professionisti che da molti anni la praticano con serietà e competenza nel nostro paese».

(red.)

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